é uno dei protagonisti della fotografia del ‘900, un maestro del reportage che ha raccontato come pochi la magia e la bellezza degli angoli più lontani del mondo: dall’India al Giappone, dalla Corea all’Indocina fino ad arrivare a Panama, in Cile e in Perù. Fu il primo fotografo ad entrar a far parte della Magnum Photos nel 1949, appena dopo i suo fondatori. In breve tempo Werner Bischof comincia a farsi una fama come fotografo documentarista e viene chiamato dalla famosa rivista Life in occasione delle Olimpiadi invernali di Sankt Moritz, le sue foto compariranno sulla rivista l’anno successivo. Intanto la sua missione di viaggiare negli Stati post-bellici continua e visita l’Europa dell’est e la Finlandia.
Proprio a Budapest venne scattata la fotografia “A train of the Red Cross, transporting children to Switzerland” con protagonista la piccola Jurika, una bimba ungherese in procinto di partire per la Svizzera. Il fotografo non è sul treno ma sulla banchina, il suo obiettivo è fisso sul finestrino dove 3 bambini guardano qualcuno in lontananza. Jurika è quella che maggiormente si fa notare, con un cartello al collo e la paura negli occhi. Lo sguardo è perso e l’osservatore si chiede sinceramente che fine abbia fatto quella bambina e quale destino abbiano subito tutti gli orfani di guerra costretti ad andare via dal loro Paese. La risposta Bischof non la conosce ma è l’artefice di questo meraviglioso scatto, così toccante ed empatico. ll 1954 è l’ultimo anno di Bischof. Il fotoreporter visiterà il Messico, Lima, Cile e Perù. Proprio in quest’ultima siglerà una delle sue foto più iconiche: il bambino peruviano che suona il flauto a Cuzco. Poche settimane dopo, Werner Bischof morirà a seguito di un incidente automobilistico nelle Ande. La sua auto cadrà in un burrone, portando via uno dei Maestri della fotografia del Novecento. Una leggenda metropolitana vuole che la foto di Cuzco sia la sua ultima ma non si sa quanto sia veritiera. Ciò che si sa è che il fotografo partì subito alla volta dell’Amazzonia e potrebbe aver scattato altre foto andate perse. Il bambino peruviano che suona il flauto accompagna dolcemente la morte di Bischof e chi osserva la foto ha quasi l’impressione di sentire le note in lontananza e il passo scoordinato del fanciullo. Soli pochi giorni dopo verrà alla luce Daniel, il suo secondo figlio.