La fotografia è racconto, ogni immagine corrisponde a un momento di una narrazione che coinvolge il fotografo dapprima e l’osservatore poi, dando vita a una condivisione di emozioni e ad una sollecitazione a riflettere, a pensare e infine a seguire il senso della storia. La fotografia quindi diventa uno strumento di comunicazione di massima potenza suggestiva e incantatrice. Continua a stupirci e ad ammaliarci con la sua incredibile capacità di guardare oltre l’apparenza, di saper scorgere gli aspetti della realtà nascosti dietro la superficie del comune vedere, magari indagando e trovando soluzioni visive nuove in situazioni insolite.
E’ con questo spirito che quattordici fotografi del “Club Lucis Imago” hanno rappresentato attraverso immagini, con tematiche e generi diversi, il grande teatro della città. Non una città qualsiasi ma Roma, la grande capitale, caput mundi, città che affascina e che sorprende, città eterna che vive di mille contraddizioni, culla di un’umanità incredibile.
La mostra si articola con lavori che percorrono un itinerario ideale, che disegnano una quotidianità fatta di gente che vive e di luoghi inconsueti ma di grande bellezza. L’umanità che la popola, gente che quotidianamente attraversa la città, quasi a confondersi con l’ambiente, è nelle immagini di Manfredi De Negri: lui l’esplora a bordo di un tram che ne attraversa i diversi mondi, mentre la stessa gente è protagonista e prorompente nel manifestare gesti di amore negli scatti di Raffaella Sabatini o di innocente allegria e speranza in quelli di Paola Ascenzi.
Sono i luoghi del silenzio e dell’intimità, come le immagini di Luigi Feliziani, che raccontano l’incanto di una Roma semplice e notturna ma accogliente o le immagini di Paolo Moruzzi che descrivono un luogo di dolore attraversato dai segni dell’abbandono o ancora la maestosità della Roma classica e imponente, testimone del passato e custode dell’eternità della città, ritratta da Cinzia Pizzoli. La sacralità di un cortile, lasciata ai ricordi, luogo di giochi e di amicizie rivissuto da Giovanni Barilla o anche la periferia, luogo lontano da tutto, malinconico, senza speranza, come ci rappresenta Massimo Lopez con i suoi scatti.
Un percorso che continua con una capitale che si mostra in tutta la sua bellezza agli occhi dei turisti, come nelle immagini di Antonio Jipa Di Palo, mentre gli scatti di Roberto Frisari colgono l’interazione tra un luogo speciale e le persone quale rappresentazione perenne. Ad incrementare questo ideale percorso scenico tra realtà e arte contribuisce anche il lavoro di Roberto Principali. Ma Roma è anche una città aperta che non ha paura di creare legami, come la immagina metaforicamente Furio Mella.
Una Roma che ha la capacità di osare e mettersi in gioco, senza perdere il cuore e l’essenza delle proprie radici, che Livia Mazzani ritrae condividendone l’audacia e una Roma pronta a stupire, che si svela accattivante ad ogni angolo, con la magia e il mistero dei colori che Rita Montanari coglie.
Un nucleo di lavori che raccontano, attraverso una narrazione corale, nei gesti, nei luoghi e nella speranza l’essenza di una città complessa. E’ Roma e questa è la sua bellezza.
Rocchetta Pantaleo Rizzo (Coordinatrice Artistica regionale FIAF)