Fotografo e artista, è considerato il padre del fotogiornalismo italiano e il precursore dei paparazzi, sempre in bilico tra dovere di cronaca e ricerca formale. Non a caso anche Tazio Secchiaroli apprenderà da lui i rudimenti del mestiere. Nato da una famiglia cosmopolita (nonno francese, nonna inglese) ha come padrino il direttore de Il Messaggero Ottorino Raimondi che lo indirizza prima verso esperienze tipografiche, quindi lo ingaggia come fotografo nel nuovo giornale Vita e poi ne Il Giornale d’Italia.
Nel 1908 fonda l’Agenzia VEDO: Visioni Editoriali Diffuse Ovunque. Inizia così una carriera fulminante, che lo porterà a divenire il maggior testimone della vita romana e nazionale dagli anni ’10 sino al primo dopoguerra. Autore degli scatti che immortalavano i divi e la borghesia dell’epoca, ma anche di foto divenute celebri e specchio del proprio tempo. Come la serie di Benito Mussolini durante la raccolta del grano, alle prese con le grandi parate, come nell’intimità della propria casa. Il suo stile non lo portò però a realizzare mai foto ufficiali, ma a riprendere il “dietro le quinte” e le situazioni più spontanee e imprevedibili. Ha partecipato con le sue fotografie artistiche alla XLVI Esposizione internazionale d’arte di Venezia. È stato sindaco di Castel San Pietro Romano dal 1952 fino alla sua scomparsa, avvenuta a Roma il 1º aprile 1960.